martes, 31 de enero de 2012

La zuppa che voleva essere dessert/ La sopa que queria ser postre



Nell'emisfero nord pare faccia un freddo polare, urla il vento e infuria la bufera.
Di rosse primavere e di soli dell'avvenire purtroppo neanche l'ombra.
E allora ci si consola con le zuppe. O tempora o mores...
Noi qui al sud il sole dell'avvenire ce lo siamo lasciato alle spalle, anche qui le rosse primavere non ci sono piú e resta la voglia di zuppa.
Allora ecco qui una zuppa che voleva essere dessert. Quando l'ho vista ho pensato subito a Stefania e al suo contest delle zuppe, quelle vere, dense, saporite.
La zuppa in questione é stata proposta da uno chef, Olivier Falchi nel El gourmet pubblicato in Argentina, patinatissima rivista gastronomica, figlia di un omonimo canale televisivo in cui si impara a cucinare con veri chef 24 ore su 24.
Lo chef in questione é Olivier Falchi, chef esecutivo dell'Hotel Sofitel Buenos Aires Arroyo. Suona bene?
La zuppa é che dire......un frullatone ?? Ma é densa, spessa, corposa.
E vuole fare il dessert.

Ingredienti
  • 6 banane
  • 70 gr di zucchero
  • 250 gr di panna semi montata (ossia densa ma non spumosa)
  • 1 cucchiaio di semi di cumino
  • Il succo di 1 limone
  • Il succo di 1/2 lime (questo l'ho aggiunto io)
  • Una manciata di coriandolo
  • Pepe (questo l'ho aggiunto io)

Avete bisogno di:
Un tagliere, un coltello, un mixer, una spatola, una ciotola.

Pelare e tagliare a dadini le banane.
Frullarle in un mixer, aggiungere il succo di limone e lo zucchero e continuare a frullare.
Aggiungere una spolverata di pepe
Integrare la panna con movimenti avvolgenti dal basso verso l'alto.
Mettere in frigo per almeno 3/4 ore.
Frullarla ancora e poi Servirla decorando con il coriandolo e i semi di cumino.

Stefania che dici...va bene per il contest ?..Fai quello vuoi di lei.....in contest, extra contest....

Intanto consiglio che vi andiate a vedere le zuppe,  quelle che vogliono fare il primo o il piatto unico del contest (St)renne..sono tutte qui..

Contest delle (st)Renne Gluten free 


SOPA DE BANANA Y ESPECIAS DE OLIVIER FALCHI

En el hemisferio norte parece que está haciendo un frío polar, el viento aúlla y enfuria la tormenta.
De rojas primaveras y soles de porvenir, lamentablemente, ni siquiera la sombra.
Y luego uno se consuela con las sopas. O tempora o mores....
Nosotros aquí en el sur el sol del porvenir lo hemos dejado a nuestras espaldas,y aquí tambien no hay mas rojas primaveras y queda el deseo de sopa.
Así que aquí hay una sopa que ser un postre.
Cuando lo vi pensé inmediatamente en Stephania y a su contest de sopa, de las de antes, de verdad, densas, sabrosas, sustanciosas.
La sopa en cuestión ha sido propuesto por un chef, Olivier Falchi en la revista El Gourmet publicada en Argentina, sofistida revista de gastronomia, hija de un canal de televisión en el que se aprende a cocinar con chefs verdaderos 24 horas sobre 24.
El chef en cuestión es Olivier Falchi, chef ejecutivo del Hotel Sofitel Buenos Aires Arroyo.¿Suena bien?
La sopa es ...... ¿un super licuado? Sin embargo, es densa, espesa y densa.
Y quiere ser un postre.

Ingredientes
  • 6 plátanos/bananas
  • 70 gramos de azúcar
  • 250 g de crema de leche semi montada (es decir, densa pero no espumoso)
  • 1 cucharada de semillas de comino
  • El jugo de 1 limón
  • Jugo de 1 / 2 lima (esto lo he agregado)
  • Un puñado de cilantro
  • Pimienta negra ( esto lo he agregado )
Necesitaran:
Una tabla para cortar, un cuchillo, una batidora, una espátula, un bol

Pelar y cortar los plátanos.
Hacer un puré en la batidora, agregar el jugo de limón y el azúcar y contuar licuando.
Añadir una pizca de pimienta
Integrar de la crema con movimientos envolventes de abajo hacia arriba.
Refrigerar por lo menos 3 / 4 horas.
Servir adornado con el cilantro y el comino.

Mientras tanto vayan a ver otras sopas de verdad...aqui

Contest delle (st)Renne Gluten free 





lunes, 30 de enero de 2012

Pollo stufato con miele, vino bianco e erbe di Juliana Lopez May / Pollo braseado con miel, vino blanco y hierbas




versión castellana abajo

Da piccola odiavo il pollo. O meglio avevo con il pollo un rapporto di amore e odio, non sapevo decidermi se mi piaceva o no.
Il problema era che a parte i pollo delicatamente spennati da mio nonno sul balcone di fronte alle colline e poi amorosamente cucinati da mia nonna in forno o in padelle i rimanenti polli mi sembravano piuttosto malodorante.
Poi cercando cercando ho trovato polli amabili e in Argentina, oltre alle mucche, ci sono ottimi polli.
E il pollo é amico proprio di tutti, accettato in tutti i credo, presente in ogni latitudine. 
Si sposa bene con il salato, l'acido, l'agrodolce, le spezie, i frutti secchi.  E' docile e tenero. Finisce in consumé imperiali o un umili zuppe contadine. 
Ha proteine docili, é perfetto per i bambini
Ed é pure relativamente economico.
Insomma il modesto pollo é un piatto nobilissimo.
Trattiamoli bene i nostri polli.....

Questa é una ricetta di una chef argentina Juliana Lopez May, pubblicata in un suo libro,"Mi primer libro de recetas, ed Sudamericana, ricca di profumi e spezie. e il pollo diventa tenero e saporito.

Portada del Libro Mi Primer Libro de Recetas

Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi
  • qualche rametto di timo
  • qualche rametto di origano
  • 1 limone
  • 1 lime
  • 1 pezzettino di cannella
  • 1 anice stellato (o semi di anice)
  • 1 testa d'aglio 
  • 4-5 cipollotti
  • 500 ml di vino bianco
  • 1/2 tazza di miele
  • Sale grosso
  • Pepe


Avete bisogno di:
Un teglia da forno sufficientemente grande per contenere il pollo e le il resto degli ingredienti

In una teglia da forno collocare il pollo con tutti i gli ingredienti tranne il miele e il vino. Mescolare bene. Versale sui pezzi di pollo il miele e poi il vino nella teglia.
Cuocere in forno caldo a 170 gradi per un'ora, poi girare i pezzi del pollo per dorarli da tutti i lati e continuare la cottura sino a che il fondo di cottura abbia la consistenza quasi di uno sciroppo. Se il pollo si scurisce troppo comprirlo con un foglio di alluminio.
Servire il pollo con un po' del fondo di cottura.

Se andate su Donne sule Web trovare altre 10 splendidi secondi con il pollo.


POLLO BRASEADO CON MIEL, VINO BLANCO Y HIERBAS





De niña odiaba el pollo.
O más bien, tenía el pollo con una relación de amor y odio, no podía decidir si me gustaba o no.
El problema era que, aparte de los pollos desplumados suavemente por mi abuelo en el balcón frente a las colinas y luego cocinados con amor por mi abuela en el horno o o en la sarten todos los demás pollos me parecían más bien apestosos.
Luego buscando y buscando encontré de pollos riquísimos y en la Argentina, así como las vacas, los pollos son excelentes.
Y el pollo es amigo de todos, aceptado en todas las religiones, en todas las latitudes.
Se lleva bien con lo salado, agridulce, ácido, las especias, las frutas seca . Y es delicado y tierno.Puede terminar en fastuosos consumeés imperiales o en humildes sopas campesinas.
Tiene proteínas dóciles y es perfecto para los niños
También es relativamente barato.
En resumen, el modesto pollo es un plato muy noble.
A tratar bien a nuestros pollos .....

Esta es una receta de Juliana López May Argentina, publicada en su libro "Mi primer libro de recetas" ed. Sudamericana, lleno de perfumes y especias. y el pollo es tierno y sabroso.

Ingredientes:
  • 1 pollo en presas
  • unas ramitas de tomillo
  • unas ramitas de orégano
  • 1 limón
  • 1 lima
  • 1 trozo pequeño de canela
  • 1 anís estrellado (o anís)
  • 1 cabeza de ajo
  • 4-5 cebollas de verdeo
  • 500 ml de vino blanco
  • 1 / 2 taza de miel
  • sal
  • pimienta


Necesitan:
1 fuente para horno suficientemente grande para contener el pollo con todos los ingredientes


En una fuente para horno colocar el pollo con todos los ingredientes excepto la miel y el vino. Mezclar bien. Verter sobre el pollo el vino y la miel.
Hornear en horno precalentado a 170 grados durante una hora, y luego dar vueltas a las presas para dorarla en todas las partes y continuar la cocción hasta que la salsa tenga casi la consistencia de un almíbar.
Servir el pollo con el fondo de cocción. 









sábado, 28 de enero de 2012

Tagliatelle senza glutine / Tallarines sin gluten



Quando Ale e Daniela hanno annunciato che Ale aveva proposto come sfida del mese di Menú Turistico le tagliatelle hanno aperto un vaso di pandora emozionale. 
Qualcosa che in un post non puó essere racchiuso.  Un oceano di emozioni ricordi nostalgie gesti sapori profumi é entrato di botto con un mail.
Come per i cappelletti avevo sempre considerato la pasta fresca territorio di ben altre cuoche.
Non ho piú mangiato tagliatelle da quando ho scoperto di essere celiaca e le ho mangiate pochissime volte dopo che mia nonna ha dovuto abbandonare il mattarello per andare verso altri misteri.
E' la prima volta che faccio le tagliatelle,  (tranne qualche campione per i corsi di cucina senza glutine). E' la prima volta che le faccio per me.
Come per i tortellini i gesti sono tornati alla memoria, ed é stata forse la ricetta che ho realizzato con piú emozione. 
Ho avuto un piccolo corpo a corpo con il mix di farine senza glutine e stendere la pasta con il mattarello come previsto dalla sfida con il caldo australe é stato tutto un programma. 
Poi come si sará capito stendere la pasta non é una cosa che faccia tutti i giorni , ma mi sa che ci ho preso gusto. 
Ciao nonna.

Ingredienti:
  • 500 gr di farina senza glutine* (ho usato il seguente mix: 250 gr di amido di mais*, 100 gr di farina di riso*, 100 gr di fecola di mandioca*, 50 gr di fecola di patate*, 10 gr di xantano ispirato a quello di Felix e Cappera)
  • 6 uova
  • un cucchiaino di sale
  • Acqua q.b.
* senza contaminazione da glutine, consultare il prontuario dell'AIC


Sostanzialmente non esiste nessuna differenza nella preparazione della pasta senza glutine con quella al glutine se non che i liquidi che sono da aumentare. 
Ho disposto la farina a corona e ho rotto disposto le uova nel centro. Ho sbattuto le uova con una forchetta e con la stessa forchetta e poco a poco con movimenti circolari ho unito la farina alle uova.


Ho impastatato il tutto e per compattare  ho aggiunto acqua fino unendo tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto unito e compatto. Forse un po' troppo compatto, la prossima volta aggiungo un uovo.
Ho fatto riposare l'impasto coperto con una pellicola per 30 minuti e poi  ho spolverato il piano di lavoro con fecola di mandioca e ho steso la pasta con il mattarello. Ho separato la pasta in varie palline e le ho stese: non ho spianatoia e un mattarello corto (orrore..) e inoltre faceva un caldo bestia e la pasta si seccava in fretta per cui senterderla é stata una delizia..

(notate l'eleganza dell'asse da stiro tono su tono...)


Una volta stesa la pasta (la prossima la faccio piú sottile..) l'ho arrotolata e tagliata




A quel punto ho invetato un sugo sciué sciué ma con sapori decisi perche a 30 gradi il ragú proprio non ce la facevo a farlo:

Ingredienti:
  • 10 pomodori secchi idratati in olio
  • 2 spicchi di aglio schiacciati
  • 20 olive nere 
  • un mazzetto di rucola
  • una manciata di anacardi
  • pecorino grattugiato
  • Olio
  • Sale

Lavare e mondare la rucola.
Tagliare i quarti i pomodorini secchi, tagliare le olive a metá, tritare grossolanamente gli anacardi.
In una padella scaldare l'olio con gli spicchi di aglio, appena l'aglio é leggermente dorato aggiungere il resto degli ingredienti e cuocerli a fuoco medio. Dopo 5 minuti unire la rucola, abbassare il fuoco e continuare la cottura per altri 3/4 minuti, sino a che la rucola sia appassita.
Nel frattempo cuocere le tagliatelle, scolarle e passarle nella padella. Saltarle con il sugo per qualche istante, poi servirle con una spolverata di pecorino grattugiato.






viernes, 27 de enero de 2012

OCCHIO, MALOCCHIO, PREZZEMOLO E FINOCCHIO... AUGURI ALE






« Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. 
Puh! Puh! E con il peperoncino e un po' d'insaléta ti protegge la Madonna dell'Incoronéta; con l'olio, il sale, e l'aceto ti protegge la Madonna dello Sterpeto; corrrrrno di bue, latte screméto, proteggi questa chésa dall'innominéto. »

Tanti auguri a Alessandra !
Compleanno antisfiga (cit. accademia della crusca) con cornetti, elefanti, agli, gufi, merde, coccinelle, trifogli, e pure l'ekeko. Eccolo qui:


E' il dio dell'abbondanza, della fertilitá, dell'allegria dell'altipiano andino. Ama il funo e l'alcool....inteso come vino.  Non é elegantissimo ma é rubicondo e soave.
E' quello che porta é solo positivo ed quanto ti auguro Ale,  che mi hai trascinato in sfide impossibili piene di glutine, di gruppi FB dall'ormone inquieto, di renne strane e strennate e tante alte cose che mi fanno sentire cosí lontano ma cosí vicino.
Mo' basta con le ciance e adesso cara Ale ecco questo amuleto con il cornetto: marmellatina di peperoncini.....!!


Ingredienti:
  • 3 peperoni rossi belli grandicelli
  • 150 gr di peperoncini, non secchi freschi, di chiles insomma..
  • 1 mela
  • 500 gr di zucchero
  • 1 bicchiere di vino rosso (un Malbec per festeggiare..)
  • 1 cucchiaino di xantano (oh lo dice anche Adriá...)
Lavare e mondare le verdure. Tagliare i peperoni in falde e dadini, eliminare un po' di semini dai peperoncini se volete una marmellata che non sia adatta solo agli etiopi o ai messicani. Lavare la mela e tagliarla a spicchi.
Mettere il tutto con il resto degli ingredienti tranne lo xantano nel calderone, nella casseruola. 
Cuocere  a fuoco basso sino a che le verdure siano appassite, quasi spappolate, mescolando di tanto in tanto.
Passare la preparazione in un passaverdura e settacciare bene le bucce, poi rimettere il composto filtrato sul fuoco e continuare a cuocere con lo xantano per 20 minuti.

Poi si apetti che raffreddi e tira fuori un bel formaggio stagionato (o no) e via....




Volendo si puó consevare la marmellata in vasetti sterilizzati: si versa calda, si capovolgono i contenitori e quando sono tiepidi si mettono  in una pentola con acqua fredda adagiati su un panno pulito affinché non si muovano, si portano a ebollizione per un quarto d'ora. 



E qui ci sono altri amuleti e scongiuri:




lunes, 16 de enero de 2012

Tamales




versión castellana abajo

Il mais é uno dei grandi regali che ci ha fatto l'america del Sud, insieme al pomodoro, al cioccolato, la patata e altre cosette..una robetta da nulla.
La scoperta dell'America ha creato un processo di globalizzazione che quelli a cui stiamo assistendo oggi sono un non nulla, considerando anche la grossa mano che ci danno le tecnologie a diffondere conoscenze e curiositá.
E' anche vero che molti di questi alimenti sono entrati di uso comune in Europa dopo molti anni, se non secoli, come la patata e dobbiamo ringraziare un signor Parmentier per la sua diffusione. 
Parmentier non ha invetanto la famosa zuppa, ma é stato l'agronomo che ha studiato e incentivato l'uso delle patate come alternativa alimentare. La loro coltivazione era proibita, non si considerava commestibile e siamo giá nel tardo settecento.
Il mais viene accettato prima: giá nel 1600 entra in Italia dai Balcani il "granturco". Ed é diventato l'ingrediente simbolo del nord est, cosí usato da solo che ha causato la pellagraper la mancanza di integrazione vitaminica, cosa nota invece ai nativi sudamericani che elaboravano il mais in vario modo proprio per compensare queste carenze.
Il mais continua a essere la coltivazione principale in America del Sud e si usa in mille maniere di diverse, non solo come polenta.
I tamales sono un piatto che é presente un po' ovunque in questo lato di mondo con qualche variante tra i vari paesi. E' un piatto antichissimo, molto ma molto piú vecchio del nostro Cristoforo, Colombo ovviamente.
In Argentina sono un piatto tipico del nord ovest, la regione piú arida e affascinante, geograficamente e climaticamente lontana dalla piú famosa patagonia.
In un guscio fatto dalle foglie esterne della pannocchia, le brattee, si cucinano carne, uova e spezie avvolte in uno strato di polenta.
Il tutto é chiuso a pacchettino.
Una delizia portatile.

La ricetta la trovate nel mio BLOG GLU-FRI DONNE SUL WEB



TAMALES





El maíz es uno de los grandes regalos que nos ha hecho América del Sur, junto con los tomates, el chocolate, la papa y algunas otras cosas .. unas cositas de la nada....
El descubrimiento de América ha creado un proceso de globalización que los que estamos viendo hoy es minimo, teniendo en cuenta tambien la gran mano que nos da la tecnología para difundir el conocimiento y la curiosidad.
Aunque es cierto que muchos de estos alimentos han entrado en uso común en Europa después de muchos años, si no siglos, como la papa y le agradecemos a Mr. Parmentier para su difusión.
Parmentier no ha invetanto la famosa sopa, pero fue un ingeniero agrónomo que ha estudiado y promovido el uso de la papa como alimento alternativo. Su cultivo fue prohibido, pues se creia que no era comestibles y ya vamos a finales del siglo XVIII.
El maíz se acepta antes: ya en 1600 llegaba en Italia desde los Balcanes el "gran turco". Y se ha convertido en el símbolo del noreste, tan usado solo que causó epidemias de pellagra, debido a la falta de suplementos de vitamina, cosa bien conocida por los nativos de América del Sur que habían desarrollado su propio maíz en varias formas de compensar estas deficiencias.
El maíz sigue siendo el principal cultivo en América del Sur y se utiliza de mil maneras diferentes, no sólo como polenta.
Los tamales son un plato que está presente casi en cualquier lugar de este lado del mundo, con algunas variaciones entre los países. Y es un plato antiguo, más antigua de nuestro Cristóbal Colón.

En Argentina, es un plato típico del noroeste, la región árida y fascinante, geográfica y climaticamente distante y el de la más famosa Patagonia.

En una cáscara hecha de las hojas externas del maíz, las chalas, se cocina la carne, los huevos y las especias envueltos en una capa de polenta.
Todo está cerrado como un paquete.
Una delicia portátil.

Ingredientes (para 6 tamales):
  • 12 hojas secas de mazorca de maíz (las chalas)
  • 2 tazas de harina de maíz (500 gr)
  • 1 / 2 litro de agua
  • 3 cucharadas de grasa
  • 500 g de carne cortada en pequeños trozos con un cuchillo
  • 1 cucharadita de comino
  • 2 huevos duros
  • 1 cebolla pequeña, picada y frita en aceite
  • tres cucharadas de pasas de uva hidratadas en agua (opcional)
  • 50 g de aceitunas verdes deshuesadas y picadas
  • 1 cucharadita de pimentón dulce
  • un poco de orégano
  • Sal y pimienta

Lavar las chalas y sumergilas en agua caliente hasta que estén flexibles.
En una cacerola, preparar la polenta con la harina de maíz y agua, y distribuir la mitad sobre las hojas de maíz dispuestas en una cruz dejando lbre la parte que cerrará el paquete.
Saltar la carne en una sartén con grasa, si es necesario agregar un poco de agua. 
Condimentarla con sal, pimienta, pimentón, orégano y comino.
Cuando la carne esté cocida, retirar del fuego y añadir huevos duros picados, pasas, remojadas y exprimidas, las aceitunas y la cebolla. Mezclar todo bien.
Colocar el relleno sobre la capa de polenta, cubrir con otra polenta, aplastar bien para que el relleno quede encerrado adentro y cerrar el paquete doblando las hojas entre sí.
Cerrar el paquete con un hilo, un piolin.
Hervir los tamales en una olla con agua hirviendo con sal durante 30 minutos.
Escurrir y dejar que se enfríe .... y disfrutar de la sorpresa ...

domingo, 15 de enero de 2012

RIFATTE SENZA GLUTINE : PUMPKIN PIE / REHECHAS SIN GLUTEN: PUMPKIN PIE





Oggi é il 15 gennaio.
Vi ricorda qualcosa il giorno 15 ?
Immagino di no (a meno che non sia il vostro compleanno anniversario ecc. ecc).
Ve lo ricordo io: il 15 di ogni mese ci sono le rifatte. Le rifatte senza glutine, ossia le ricette delle blogger gluten free che dimostrano che mangiare senza glutine é buono, facile e per tutti.
Questo mese la ricetta é la pumpkin pie di Un castello in giardino.
Li' trovate la sua ricetta  e la sua storia, andare a leggerla perche é un post bellissimo.

La mia fatta a ottobre la trovate qui con la storia di Jack o' Lantern e siccome repetita iuvant la ripeto anche un questo post

 

Ingredienti:

Per la pasta brisée
250 gr de mix de farine senza glutine (**)
- 40% de amido di mais-100 grammi
- 30% de farina di riso -75 grammi
- 30% de farina de mandioca- 75 grammi (si puo' sostituire con fecola di patate)
- 8 gr di xantano (un cucchiaio)
125 gr di burro freddo
5 gr di sale
60 ml acqua fredda

Per il ripieno:
350 gr di puré di zucca*
3 uova
10 gr di cannella in polvere (**)
5 gr di zenzero grattuggiato
la punta di cucchiaino di noce moscata
la punta di un cucchiaio di pepe
1 pizzico di sale
10 gr di amidi di mais (maizena) (**)
100 ml. panna
80 ml. latte intero
175 gr. zucchero di canna integrale

(**) Senza glutine o contaminazioni da glutine, verficare con prontuario dell' AIC.

Preparare la pasta brisée

A mano:
Formare una corona con la farina e il sale e mettere il burro freddo in mezzo, mescolare cercando di non sacaldare il burro fino ad ottenere una sabbia, si puo fare utilizzando un coltello o una spatola per rompere il burro e poi sbriciolare il tutto velocemente con le mani, aggiungere acqua fedda al composto fino a che si unisca e formi una palla morbida. La quantita' di acqua dipende molto da come il mix di farine e burro la assorba. Non esagerare con l'acqua se no l'impasto e' troppo blando e nemmeno metterne poco se no gli ingredienti non si uniscono.
Dare alla pasta una forma rettangolare,  avvolgerla in una pellicola trasparente e lasciarla riposare nel frigo per almeno 2 ore.
Con un robot
Mescolare la farina e il burro, aggiungere l'acqua, il tutto molto rapidamente e finire di compattare la pasta su un piano di lavoro. Dare alla pasta una forma rettangolare e avvolgera in una pellicola trasparente e lasciarla riposare nel frigo per almeno 2 ore.
Dopo 2 ore si puó stendere la pasta.

Infarinare il piano di lavoro con un po' del mix di farima o semplicemente con farina di riso e stendere la pasta con mattarello. E' meglio mettere sulla pasta un foglio di pellicola e possare il mattarello sopra, cosi non si attacca. Se si vuole si puo' appoggiare la pasta su un pezzo si carta forno che puo' essere trasferito direttamente nello stampo in cui si cuocerá.
Se si rompe, ed e' facile che si rompa, faccio un parchwork con i pezzettini di pasta.
Mettere in frigo.

Cuocere la pasta in bianco: scaldare il forno a 180 gradi e cuocere la pasta con un peso sopra (ad es.dei fagioli, ovviamente si appoggiano su un foglio di carta forno per poter rimuoverlo facilemente) affinché non si sollevi per 10-15 minuti, quando i bordi cominciano a dorarsi.

Preparare il ripieno.
Unire le spezie con lo zucchero e l'amido di mais.
In un ciotola battere le uova con gli ingredienti secchi fino a ottenere una crema, aggiungere il puré e integrarlo battendo.
Versare il latte e la panna nella preparazione e mescolare.
Porre il composto di zucca sul fuoco basso e farlo scaldare mescolando per 7-9 minuti a 60 gradi, ossia deve rimanere tiepido.
Riempire l'involucro di pasta brisée con il composto e infornarla per 20-25 minuti sino a che il ripieno si sia rassodato e la crosta della torta dorata. Il centro della torta potrebbe rimanere gelatinoso, si condenserá quando si raffredda.
Si puó servire con un ciuffo di panna montata.

* Per fare il puré di zucca: tagliare la zucca a pezzi e metterla in forno caldo per 30/40 minuti. Quando la polpa é morbida eliminare le bucce e frullarla. 

Vi invitiamo a unirvi a noi numerosissimi il 15 febbraio con un'altra ricetta buonissima: i totani ripieni su letto di fagioli di Ai fornelli con la celiachia


REHECHAS SIN GLUTEN: PUMPKIN PIE

Hoy es el 15 de enero.
Le recuerda algo el dia 15 ?
Supongo que no (a menos que sea su cumple, aniversario etc etc).
Se recuerdo yo: el 15 de cada mes estan las rehechas. Las rehechas sin gluten, o sea las recetas de las blogger gluten free que demuestran que comer si gluten es rico y facil y para todos.
Este mes le receta es la pumpkin pie de Un castello in giardino.
Ahí encuentran su receta y su historia y aunque sea en italiano vaya a echarle un vistazo porqué es un post muy lindo.
Mi receta, hecha en octubre la encuentran  aqui 

Los invitamos a unirnos a nosotros el 15 de febrero con otra receta riquísima: calamares sobre espejo de porotos de Ai fornelli con la celiachia

miércoles, 11 de enero de 2012

Pane senza glutine con la macchina del pane /Pan sin gluten con la maquina del pan



versión castellana abajo

Mangiare senza glutine é buono, sano e pure "in".
Ci é andata bene. 
Nell' '800 era "in" avere la tisi con pronostico certo di fine precoce, basti pensare alle eroine soprano testimonial della tendenza di quel momento: Violetta, Mimí.
Noi alla fine noi celiaci dobbiamo stare solo a dieta e camperemo 100 anni.
C´é solo un cosa che fa un po' disperare.  Il pane.
Lo sanno bene Olga e Felix che hanno passato buona parte del loro tempo a miscelare, dosare, mixare le farine dietoterapeutiche qui, lo sanno bene tutte le gluten free girl che aggiungi, togli, leva, ogni giorno sperimentano lievitati  di ogni forma e tipo.

Per ragioni di traslochi vari non utilizzo le farine dietoterapeutiche per il semplice fatto che quelle che usavo in Italia qui non le trovo e viceversa. 
Cerco di fare ricette che mescolino farine naturalmente senza glutine e che siano facilmente reperibili, o per lo meno con difficoltá media,  il che significa andare nei negozi specializzati o in quelli che vendono prodotti etnici, in particolare per la fecola di mandioca (o tapioca che dir si voglia) che qui in Argentina si vende con il marchio della spiga sbarrata, simbolo di prodotto elaborato senza contaminazioni.
Qui a Buenos Aires al contrario, ad esempio non trovo la farina di grano saraceno o quella di mais fioretto.

Fare il pane senza glutine non é facile, diciamolo chiaramente, soprattutto se si ha in mente la tecnica con il glutine.
In questo caso bisogna dimenticare tutto, non ricercare il piacere di impastare di toccare un impasto morbido e flessibile, bisogna cambiare completamente la tecnica.
Innanzi tutto vanno aggiunti piú liquidi rispetto alle ricette con glutine, l'impasto é colloso, semiliquido. Solo se ha questo aspetto si ottiene un pane soffice, altrimenti é una pietra.
Il lievito dipende dalla ricetta, generalmente io raddoppio le dosi delle ricette con glutine.
Il sale é importante per dare sapore al pane e resistenza, deve stare lontano da lievito.
Il miele e lo zucchero servono a aiutare la lievitazio e a dare colore al pane che tende a essere bianchiccio.

La macchina del pane é un buon alleato per chi soffre di celiachia, é semplice da usare e non si impazzisce con l'impasto appiccicoso e ci si puó fare il pane quando e come si vuole, poi tagliato a fette puó essere congelato e riscaldato o tostato. Siccome le panetterie senza glutine non sono proprio dietro l'angolo almeno da queste parti, con la macchina del pane con pochi ingredienti e pochissimo sforzo si ottiene un pane che piace a tutti.
Ha il difetto che esce sempre a forma di pan a cassetta, di cubo e che a volte per tirare fuori le pale della macchina si fanno dei bei buchi al pane...ma insomma sono difetti veniali.

Questa ricetta l'ho trovata in un libro comprato in svendita in una libreria di Senigallia..."Macchina del Pane" di Jannie Shapter ed. DIX.  E' pieno di ricette infallibili glutinose (almeno cosí mi dicono) e poi ho sperimentato questo pane.
Risultato: mi hanno gridato: NOOO non mangiarlo....nessuno pensava fosse senza glutine...

Ho fatto una dose media, giá che ci sono ne faccio di piú, poi lo taglio a fette, le separo e le congelo.

Ingredienti:
  • 2 uova
  • 5 ml di aceto di sidro, miele 
  • 30 ml di olio di semi di girasole, io ho usato olio di oliva
  • 300 gr di farina di riso integrale: io ho ricavato la farina macinando il riso integrale
  • 100 gr di fecola di patate
  • 15 gr  di gomma xantica
  • 75 gr di latte scremato in polvere, io avevo quello intero
  • 5 gr di sale
  • 15 gr di zucchero
  • 5 gr di lievito in polvere 

In una caraffa graduata mettere le uova e mescolarle leggermente, aggiungere acqua sino ad arrivare a 560 ml: questo é tutto il liquido necessario, sembrerá un'enormitá ma é perfetto.
Mescolare le uova con l'acqua delicatamente e versare il liquido nel cestello della MdP, aggiungere l'olio e il miele.
Mescolare le farine senza glutine con la gomma xantica e il latte in polvere e versare il mix nel cestello ricoprendo i liquidi.
In un angolo unire il sale e nell'angolo opposto lo zucchero.
In mezzo fare un piccolo incavo e aggiungere il lievito.
Verificare le istruzioni della vostra MdP, se prevede che per ultimo si aggiungono i liquidi invertire l'ordine con cui disporre gli ingredienti nel cestello.
Impostare il programma senza glutine, crosta scura, 750 gr. o pane bianco/normale, crosta scura.
Se l'impasto si attacca molto alle pareti, scollatelo con una spatola di silicone.
Adesso fate lavorare la macchina e dopo un paio di ore avrete una bella pagnotta fragrante.

Con questo pane tagliato a fette potete gustare la bruschetta che é qui.

La ricetta va nello Starbooks di Menú Turistico.






PANE SENZA GLUTINE CON LA MACCHINA DEL PANE



Comer sin gluten es rico, sano y "cool". 
Que suerte.
En 1800 estaba "cool" tener  tisis  con pronostico cierto de un final  precoz, basta con pensar en las  heroínas sopranos testimonial de la tendencia del ese momento: Violetta, Mimí, tosa muertas por la tisis
Nosotros los celiacos al final solo tenemos que hacer dieta y vamos a vivir 100 años. 
Solo hay una cosa que es un poco desesperante. El pan.
Bien lo saben Olga e Felix que han pasado buena parte de su tiempo a mezclar, dosificar, unire las premezclas de harinas sin gluten  aqui,  bien lo saben todas las gluten free blogger que sacan, agregan, quitan, cada dia experimentan con masas leudadas de todo tipo y forma. 

Por razones de mudanzas varias no utilizo premezclas por el simple hecho que las que usaba en Italia aquí no las encuentro y viceversa. 
Trato de hacer recetas que mezclen harinas naturalmente sin gluten y que se encuentren con facilidad, o por lo menos con un grado de dificultad medio lo que significa ir en negocios especializados y en dieteticas. Eso vale sobre todo para la fécula de mandioca que en Argentina tiene el símbolo gluten free.

Hacer pan sin gluten no es fácil, esto hay que decirlo claramente, sobretodo si uno tiene en la mente la técnica con gluten.
En este caso hay que olvidar todo, no buscar el placer de amasar, de tocar una masa suave y flexible, hay que modificar completamente la técnica.
Van añadidos mas líquidos con respecto a las recetas con gluten, la mas es colosa, semi liquida.
Solo si tiene este aspecto se obtiene un pan esponjoso, suave, de otra forma es una piedra.
La levadura depende de la receta, normalmente doblo la dosis de las recetas con gluten.
La sal es importante para darle sabor al pan y ademas resistencia, tiene que estar apartada de la levadura
La miel y el azúcar sirven para el leudado y para dar color al pan que de otra forma queda blanquecino.

La maquina del pan es un buen aliado para quien sufre de celiaquia, es simple de usar y uno no se enloquece con la masa pegajosa y se puede hacer el pan cuando y como se quiere, después cortado en rebanadas puede ser congelado y tostad. Como las panaderías sin gluten casi no existen, por lo menos en este lado del mundo, con la maquina del pan con pocos ingredientes y muy poco esfuerzo se realiza un pan que gustará a todos.
Tiene el defecto que siempre va a salir en forma de pan lactal, de cubo y que a veces para casar las palas de la maquina se hacen unos agujeros al pan, pero son defectos mínimos. 

Esta receta la he encontrada en un libro en liquidación en una librería de Senigallia, un lindo pueblo sobre el Adriatico: "Macchina del Pane" di Jannie Shapter ed. DIX.   Está lleno de recetas infalibles con gluten (así me dicen) y he experimentado esta
Resultado: me han gritado: NOOO no comerlo ....nadie pensaba fuera sin gluten...

He hecho una dosis  mediana, ya que estoy hago un poco mas, lo corto en rodajas, lo separo y lo congelo. 

Ingredientes:
2 huevos
5 ml / 1 cucharita de vinagre de sidra, miel 
30 ml / 3 cucharadas de aceite de girasol,  he usado aceite de oliva 
300 gr / 2 tazas y media de harina de arroz integral : he molido directamente el arroz integral 
100 gr / 1/2 taza  de fecula de papa
15 gr  / 1 cucharita de goma xantica
75 gr / 5 cucharadas de leche descremdo   en polvo, io la tenia entero 
5 gr /1 cucharita de sal 
15 gr / 1 cucharada de azucar
5 gr / 1 cucharita de levadura en polvo 

En una jarra graduada poner los huevos y mezclarlos apenas, añadir agua hasta llegar  a 560 ml: este es todo el liquido necesario, parece un despropósito pero está perfecto.
Mezclar los huevos con le agua delicadamente y verter el liquido en el molde de la MdP, agregar el aceite y la miel. 
Mezclar las harinas sin gluten con la goma xantica y la leche en polvo y versar el mix en el molde cubriendo los líquidos. 
En una esquina agregar la sal y en la opuesta el azúcar.
En el medio hacer un pequeño hueco y poner la levadura. 
Verificar las instrucciones de vuestra MdP, si prevé que por ultimo se agreguen los líquidos invertir el orden de la disposición de los ingredientes en el molde. 
Impostar el programa sin gluten, costra oscura, 750 gr. o pan normal/blanco costra oscura.  
Si la masa se pega mucho a las paredes, empujarla al centro con espátula de silicona. 
Ahora hagan trabajar la maquina y después de un par de horas tendrán un pancito crujiente.

Con este pan cortados en rebanadas pueden gustar la bruschetta che está aqui.




martes, 10 de enero de 2012

Bruschetta con spinaci uvetta e mandorle


versión castellana abajo

Ditelo che lo fate. 
Fate outing, suvvia. Io lo faccio a volte, non spesso, ma lo faccio. 
E neanche me ne vergogno tanto..Lo faccio con mio marito. E piú spesso con mia figlia.
Si, lo faccio: mangio davanti alla tele.
E siccome é trasgressivo ci divertiamo come matti. Ci spariamo degli esilatanti cartoni animati o i cosidetti film per la famiglia spilucccando di qua e di lá, commentando e spettegolando, soprattutto con i film per la famiglia. 
Alla faccia dei sociologi, pediatri dietologi, che stigmatizzano il comportamento come tra i píú deleteri per la salute, noi a volte mangiamo davanti alla tele. La comunicazione familiare ci guadagna. Incredibile no? Riscattare la televisione come momento comunitario, chi l'avrebbe detto? 
E certo, perché tra PC, tavolette, socialnetwork e quant´altro in cui ognuno si immerge nel proprio mondo virtuale la TV é diventata come il camino almeno guardiamo tutti la stessa cosa...

(PS: momento serio: mi raccomando .non mangiate troppo davanti alla TV, al PC all' IPad...insomma mangiate e guardatevi in faccia. I sapori migliorano...).

Il condimento di queste bruschette arriva direttamente dal libro sulla cucina ebraica di Claudia Roden, di cui abbiamo giá parlato qui, io ho solo sostituito i pinoli con il tocco croccante delle mandorle.
La ricetta la trovate nel mio BLOG GLU-FRI DONNE SUL WEB



BRUSCHETTA CON ESPINACAS, PASAS DE UVA Y ALMENDRAS



Digan que lo hacen.
Salgan del placard.
Y a veces lo hago, no a menudo, pero lo hago. 
Y no me da mucha vergüenza.. lo hago con mi marido. Y mas  con mi hija.
Sí, lo hago: como frente a la tele. 
Y como es una especie de transgresión nos divertimos como locos. Nos vemos delirantes dibujos animados o las llamadas películas familiares tapeando aquí y allí, charlando y comentando, sobre todo la películas para la familia.
Sin pensar en los sociólogos, pediatras, nutricionistas, que condenan el comportamiento como una de los más perjudiciales para la salud, nosotros comemos delante de la tele. 
La comunicación familiar gana algo. Increible ¿no? 
Pensar que ver la TV podía ser un momento colectivo ¿quién lo habría dicho? 
Ya, por que ahora entre PCs, tabletas, y redes sociales cada uno está inmerso en su mundo virtual y la televisión se ha convertido como en el hogar, al menos todos estamos mirando la misma cosa... 

(PS:.. ahora en serio, se lo recomiendo: no coman demasiado frente al televisor, a la PC, al Ipad o a lo que sea  ... mejor mirarse en los ojos ... los sabores mejorar).

Esta bruschetta,  o mejor, el condimento viene directamente del libro sobre cocina judía Claudia Roden, del que hablamos aqui y aqui, yo lo unico que hice es reemplazar los piñones con el toque crujiente de las almendras.

Ingredientes:
  • Rebanadas de pan sin gluten
  • 1 kg de espinacas
  • 1 cebolla
  • 4 cucharadas de pasas de uva
  • 50 g de almendras
  • Sal y pimienta
  • aceite
Remojar las pasas de uva.
Rehogar la cebolla picada en una sartén con un poco de aceite, cuando  estan ligeramente doradas agregar las pasas bien escurridas. Unir las espinacas lavadas y ecurridas. Salpimentar  y cocinar con la tapa a fuego mediano. 
Mientras tanto picar almendras y tostarlas  por un par de minutos a lo sumo en una cacerola pequeña a fuego alto. 
Cuando la espinaca estén listas,  se reducirán considerablemente en volumen,  unir  las almendras y condimentar con  poco de aceite de oliva.
Tostar  las rebanadas de pan crudo y pober arriba las espinacas con las pasas y almendras..

...Buena visión .....

lunes, 2 de enero de 2012

Crocchette di pesce di Jamie Oliver senza glutine / Croquetas de pescado de Jamie Oliver sin gluten


versión castellana abajo

Buon 2012 a tutti. 
Adesso come dice la canzone la festa é finita, gli amici se ne vanno e ci si guarda intorno. 
E a me non succede solo nelle feste.
A me succede spessisimo di essere entusiasta con le dosi e produrre cibo per un reggimento.
E considerando che siamo in tre ringrazio tutti i giorni l'inventore del congelatore, del microonde e della post modernitá e della buona antica usanza del riciclo.
Le mie nonne, figlie di tempi ben piú duri dei nostri che sono piú che altro tristi e spenti, sapevano ricilare tutto, dal pane alle paste alle carni. 
E' una tradizione che si é un po' persa nella cosidetta epoca di vacche grasse, nell'ideologia della crescita all'infinito.
Visto che sembra evidente che le risorse sono limitate per il bene di tutti dovremmo recuperare tutti gli avanzi.
Questa ricetta nasce perché avevo del salmone cucinato al forno avanzato per le feste e delle sogliole che viaggiavano nel congelatore. 
Sfogliando e sfogliando tra i libri di cucina mi sono imbattuta in una ricetta semplicissima di Jamie Oliver del suo libro "La mia scuola di cucina", Tea editore, adattissima anche ai bambini.
La versione originale prevede solo l'uso del salmone. Io le ho fatto un mix di pesci, riciclati, ovviamente....
La ricetta la trovate nel mio blog GLU-FRI DONNE SUL WEB e va ad alimentare lo Starbooks di Menú Turistico


CROQUETAS DE PESCADO DE JAMIE OLIVER SIN GLUTEN





Feliz 2012 a todos.
Ahora, como dice la canción de la fiesta ha terminado, los amigos se van y uno se miras a su alrededor.
A mi no me pasa solo en las fiestas.
Me ocurre a menudo de estar entusiasmada con la receta y producir alimentos para un regimiento.
Y teniendo en cuenta que somos tres todos los días les doy las gracias al inventor de la nevera, del microondas y de la posmodernidad y de la buena antigua costumbre del reciclaje.
Mis abuelas, hijas de los tiempos muchos mas difíciles de los nuestros, que son mas bien tristes y apagados, sabían reutilizar todo lo que sobraba, desde el pan a la pasta a la carne.
Es una tradición que se ha un poco perdido en la era de las llamadas vacas gordos, en la ideología del crecimiento infinito.
Puesto que parece claro que los recursos son limitados, por el bien de todo el mundo es mejor recuperar todos los restos de las comidas.
Esta receta la hice porque tenía un salmón cocinado en el horno durante los días de fiesta que sobró y un par de lenguados que viajaban en el congelador.
Hojeando los libros de la cocina me encontré con una receta extremadamente sencilla de Jamie Oliver en su libro "Mi escuela de cocina", perfectamente adapta para los niños.
La versión original incluye sólo el uso de salmón. He hecho una mezcla de pescados, reciclados, por supuesto .... 

Ingredientes:
  • 600 g de patatas/papas
  • 500 g de filetes de salmón, en mi caso, tenía 250 gramos de salmón asado y 300 g de lenguado cocinado al vapor
  • un pequeño manojo de perejil
  • 1 cucharada de harina sin gluten
  • 1 huevo
  • 2 limones
  • Aceite
  • Sal y pimienta
Pelar las papas y cortarlas en trozos. Hervir en abundante agua hirviendo salada.
Picar el perejil.
Pisar las papas y póngalas en un recipiente con el pescado desmenuzado y la cucharada de harina. Añadir el huevo, el perejil, la sal y pimienta la ralladura de un limón y mezclar todo.
Enharinar una bandeja. Formar unas albondogas de un par de centimetros de grosor y luego aplastarlas ligeramente y ponerlas sobre la bandeja y espolvorear con la harina sin gluten. 
Guardarlas en el refrigerador por lo menos una hora para compactar la ingredientes. 
En una sartén echar un poco de aceite de oliva, cuando esté caliente, o sea cuando empieza a burbujear, cocinar las albóndigas hasta que estén doradas y crocantes.
Servirla caliente con un un chorrito de jugo de limón.
Si ni tienen el pescado ya hecho pueden cocinar el de salmón (u otro pescado) con la piel: frotar el pescado con aceite de oliva, sal y pimienta, colocar en un colador cubierto con papel aluminio y ponerlo sobre la olla para hervir las patatas y cocinarlo al vapor .

Los libros de cocina los encuentro aqui...(no es publicidad, es información...)

Gourmand Place


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