Prendo il testimone.
Prendo il testimone da Loredana e pubblico la mia zuppa come le altre (st)renne.
Giá perché per un mese ho avuto il piacere e l'onore di far parte di un gruppo di blogger falsamente cialtroni.
Sí perché loro sembrano leggeri e impalpabili sui Social Network e nei blog ma in realtá sono degli autentici, sapienti, profondi conoscitori del cibo, delle materie prime e delle tecniche..
Ecco li ho smascherati.
Se li vedete passare di blog in blog a commentare facezie, non credeteci. Loro ne sanno una piú dell'Artusi.
Loro sono Menú Turistico, Assaggi di viaggio, Cardamomo &Co, Cuocicucidici, La apple pie di Mary Pie a cui si sono aggiunte per meriti e onori Il colore della Curcuma, Burro e Miele, La cucina di mamma Loredana, Greta's corner e la vera ciatrona, la sottoscritta.
Il tema scelto dalle (st)renne sono le zuppe, quelle vere, calde, corpose, dense, della tradizione. Mi sa che questo l'ho giá scritto qui................
Argomento sicuramente affascinante: la zuppa é una forma antica e sofisticata di elaborazione degli alimenti in cui si riconosce l'abilitá dell'essere umano di soddisfare il gusto e non solo l'appetito.
Le zuppe, in genere, hanno peró un difetto se si é un estate: sono calde.
In genere.
Perché ci sono anche le zuppe fredde.
Perché ci sono anche le zuppe fredde.
L'ormai arcinoto gazpacho, che si vende persino in barattolo (almeno in Spagna) é una zuppa fredda ricca, densa e piena di tradizione, ma i documenti la rimontano solo all'800: l'uso del pomodoro é relativamente recente.
La storia é confusa perché il gazpacho era un piatto contadino, della desolata e solare Andalusia e in quanto povero, poco documentato.
Quello che invece risale per lo meno ai tempi della dominazione araba é l'ajoblanco: una semplice zuppa di mandorle, aglio, pane, olio, chiara d'uovo e acqua.
Poi con i secoli a questa zuppa base di pane, aceto, olio e acqua si sono aggiunti gli ingredienti che arrivavano dall'America ed é nato il gazpacho come lo conosciamo oggi.
Ma l'ajoblanco é rimasto, scivolando nel tempo fino a noi.
A Malaga ogni familia, ogni cuoco ne fa uno.
La ricetta é sempre la stessa ma pare che non ci siano due ajoblancos iguali.
Questa é quella che ho usato io..chissá a voi come viene:
Ingredienti:
- 100 gr di mandorle non tostate
- 2 denti d'aglio
- 150 gr di mollica di pane raffermo (io ho usato questo)
- 100 ml di olio d'oliva
- 30 ml di aceto di vino (*)
- 1 litro di acqua fredda
- sale
Avete bisogno di
Un pentolino per le mandorle, una ciotola per il pane, un mortaio o un mixer.
Mettere la mollica del pane a bagno nell'acqua sino a che sia morbido.
Spellare le mandorle facendole bollire per un paio di minuti, poi si scolano, si lascianco raffreddare e prendendole dalla parte piú rotonda si schiacciano tra indice e pollice: scivolerrano via velocemente, anzi a volte schizzeranno via dalla buccia....
Una volta l'ajoblanco si faceva rigorosamente con il mortaio, si pestano le mandorle e l'aglio con un po' di sale, poi si aggiunge il pane sino a ottenere una pasta. Se avete un mixer frullate prima le mandorle con l'aglio, poi si si unisce il pane, il risultato deve essere lo stesso: una pasta.
Poi poco a poco si versa l'olio, poi l'aceto e infine l'acqua fredda.
Correggere di sale e mettere in frigo.
Si mangia freddissima.
Domani andate dalla Mai a scoprire cose un'altra fantastica zuppa...
fonte:
- http://www.historiacocina.com/historia/articulos/gazpacho.htm
- Rosa Tovar, Monique Fuller: 3000 años de cocina española, ed. espasa
Tomo el relevo de Loredana y público la sopa de como las otras (st)renne.
Ya porque desde hace un mes, he tenido el placer y el honor de ser parte de un grupo de bloggers falsamente "sinvergüenzas".
Sí, porque ellos se mueven livianos y impalpables en las redes sociales yen los blogs pero en realidad, ellos son verdaderos conocedores de los alimentos, materias primas y técnicas ..
E voilá, los he desenmascarados. Si los ven moverse entre los blog para con comentantarios graciosos y con bromas, no les crean.
Ellos saben más que el Artusi.
Ellos son Menú Turistico, Assaggi di viaggio, Cardamomo &Co, Cuocicucidici, La apple pie di Mary Pie a las que se agregaron con honor y merito Il colore della Curcuma, Burro e Miele, La cucina di mamma Loredana, Greta's corner y la verdadera "charlatana", yo ..
El tema elegido por el (st)renne este mes es el de las sopas , las verdaderas, calientes, con cuerpo, densas, de la tradición. Creo que ya he escrito aquí ...
El tema es sin duda apasionante: la sopa es una antigua y sofisticada forma de procesamiento de alimentos donde se reconocen las capacidades del ser humano de satisfacer el gusto y no sólo el apetito.
Las sopas, en general, sin embargo, tienen un defecto, si es de verano: estan calientes...
En general.
Porque también hay sopas frías.
El ahora muy conocido gazpacho, que se vende hasta en lata (al menos en España) es una sopa fría rica, densa y llena de tradición, pero los registros se remontan al solo al 1800: el uso del tomate es relativamente reciente.
La historia es confusa debido a que el gazpacho es un plato campesino, l de la Andalucía desolado y soleado, un plato pobres, y por lo tanto poco documentado.
Lo que sí se remonta al menos a los tiempos de la dominación árabe es el ajoblanco: una sencilla sopa de almendras, ajo, pan, aceite, clara de huevo y agua.
Luego, a través de los siglos en esta sopa de pan, vinagre, aceite y agua se han añadido a los ingredientes que vinieron de América y el gazpacho se transformo en como lo conocemos hoy en día.
Pero el ajoblanco quedó, deslizándose hasta nosotros en el tiempo.
En Málaga, cada familia, cada cocinero lo hace.
La receta es siempre la misma, pero parece que hay dos ajoblancos iguales.
Esto es la receta que hice yo .. me pregunto cómo le va a salir a ustedes:
- 100 gramos de almendras sin tostar
- 2 dientes de ajo
- 150 gramos de miga de pan duro (yo usé este)
- 100 ml de aceite de oliva
- 30 ml de vinagre (*)
- 1 litro de agua fría
- sal
Necesitan de:
Una caserolita para las almendras, un bol para la miga, un mortero o una procesadora.
Una caserolita para las almendras, un bol para la miga, un mortero o una procesadora.
Poner la miga de pan en el baño de agua hasta que esté suave.
Pelar las almendras hirviendolas durante un par de minutos, luego se escurren, de dejan enfriar un poco y tomándolas por la parte mas redonda se aplasta entre el pulgar y el indice: se deslizaran rápidamente, a veces incluso se dispararan fuera de la piel.
Una vez el ajoblanco se hacia rigurosamente con el mortero, se aplastan las almendras y el ajo con un poco de sal, a continuación se añade el pan hasta formar una pasta.
Si tienen una procesadora se procesan juntas las almendras con el ajo, luego se une el pan, el resultado debe ser el mismo: una pasta.
A continuación, vierter lentamente el aceite, luego el vinagre, y finalmente el agua fría.
Corregir la sal y refrigerar
Se come frío.
Mañana visiten el blog de Mai para descubrir otra sopa..
fonte:
- http://www.historiacocina.com/historia/articulos/gazpacho.htm
- Rosa Tovar, Monique Fuller: 3000 años de cocina española, ed. espasa
13 comentarios:
Sarà il freddo pungente, sarà la neve che cade a larghe falde, ma le zuppe in questo periodo mi attirano assai... e questa in particolare: mai provata ma da provare! :-9
Una delicia que hace tiempo que no hago y me apetece mucho.
Besotes.
questa te la rubo... io adoro la salsa all'aglio spagnola, ricetta originale della mamma di Maria, è la faccio spesso... di certo faccio questa zuppa e ti collegherò il post.. ^^ bravissima!!!
Ebbene si, le hai smascherate!!! E' proprio come dici tu, le Strenne sono mooooolto competenti in materia, e pure molto simpatiche! Non conoscevo questa zuppa. L'idea di mangiare qualcosa di freddissimoin questo momnto, non è proprio allettante, ma, magari, nell'altro emisfero, sarebbe proprio adatta!!! Un bacione e complimenti!
particolare questa minestra fredda, rimanderò la sperimentazione a quando il clima sarà diverso: oggi a firenze nevica!
Mai assaggiata! E poi chi è che ne sa tanto?
COmunque essendo nell'altro sud del mondo, la provo appena la temperatura si riprende! ;)
Baciiiiiiiii
Ma quanto ,i piace questa zuppa...me la tengo in serbo per l'estate, quando tornerà la voglia di zuppe fresche. Segnata e approvata ;)
ciao loredana
Ammetto che non sono un grande amante dell'aglio, ma se questa candida zuppa è arrivata fino ai giorni nostri, un buon motivo ci sarà pure, no?
Fabio
Io non amo molto l'aglio, ma in questa zuppa si trasforma, il suo odore si ammorbidisce...mi piace moltissimo! :)
... i con esta, me quito el sombrero, me inclino i te hago una reberencia!
Esta es una de las sopas mas antiguas que existe, hace parte della llamada comida blanca del 1400!
Con una sopa como esta, el ajo lo tomo!
fantastica!
@Mapi: e d'inverno la zuppa is the best..questa é per mio clima..
@pikerita: es verdad una delicia..
@blu notte: grazie !!! Adesso ti copio la salsa all'aglio..
@Stefania: archiviare per tempi migliori.. sei d'accordo con me !!
@Gaia: é antichissima ...e sofisticata. Un caldo abbraccio
@Stefania: ma tu !! Ti stai vincendo tutto !!! una abbraccio accademico e caldo
@Loredana: ma grazie !! Dai poi il mondo gira..
@Annaluisa e Fabio: si sono "solo" due spicchi, volendo se ne mette meno ..e comunque si stempera con gli altri ingredienti..Bacioni
@Greta: esattamente, hai colto perfettamente il risultato della zuppa
@Mai: si es ajo hidalgo....!! Besos
Io dico che anche tu tu te ne intendi tantissimo...buona domenica, baci, Flavia
Concordo con Flavia...te ne intendi tantissimo anche tu ed anche di tradizioni per noi straniere ;-)
Bellissma la tua zuppa e bravissima nell'averla saputa rendere anche in fotografia, cosa decisamente complicata dato il colore all white ;-)
Baci
Anna Luisa
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